Continua la ricerca di Blue of a Kind sulla sostenibilità, il riutilizzo dell’esistente e la minimizzazione del consumo di acqua. Un viaggio che prende forma attraverso capi e tessuti leftover creati partendo da materiali che sono spesso frettolosamente definiti di scarto.
All Blues è il nome della collezione per la prossima stagione estiva, ma anche un nome che vuole simboleggiare il ritorno al cuore del progetto, al blue iconico del jeans che viene in questa collezione declinato in varie versioni e realizzato con varie tipologie di colorazioni innovative, inclusa una versione vintage.
La collezione, da sempre genderless, è sbilanciata per questa stagione a favore di un pubblico femminile e utilizza in gran parte tinture create con polvere di capi dismessi. La parte upcycle si arricchisce di alcuni capi scomposti e ricomposti realizzati con una tecnica nuova che permette di sfruttare maggiormente le caratteristiche dei capi originali.
I tessuti sono rigorosamente non stretch, con vestibilità tendenzialmente comode.
Anche il laser assume un ruolo da protagonista: disegnando il logo all-over come un mantra ripetuto all’infinito, ma anche trasformando geometrie naturali in pattern decorativi che strizzano l’occhio all’estetica streetwear in un insieme che perde i confini ed il senso degli elementi che lo compongono creando nuove sfumature e prospettive.
La palette è essenziale ed esplora tutte le sfumature del blu, interrotta dal colore senape, realizzato attraverso l’utilizzo di un innovativo procedimento che riduce l’utilizzo d’acqua virtualmente a poche frazioni di litro, applicandola a spruzzo; Nebudye, questo il nome del procedimento, cristallizza la collaborazione del brand con Officina +39, realtà biellese con cui Blue of a Kind lavora da diverse stagioni.